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Accesso
stradale: Da
Torino (uscita Venaria) si segue la strada
delle valli di Lanzo fino a Pessinetto;poco
oltre il paese si svolta a destra in prossimit�
di un semaforo (indicazioni per Forno Alpi
Graie) e si continua fino alla fine della
strada.Oltre l'albergo Savoia si svolta
a sinistra in una strettoia,si passa il
ponte sulla Stura e si parcheggia appena
oltre (m.1219).
Avvicinamento: Si
percorre la sterrata che conduce al Santuario
della Madonna di Forno e dopo qualche centinaio
di metri si sale a destra la ripida strada
che si inoltra nel vallone di Sea (cartello
con indicazioni);ad un certo punto,andando
diritti diventa sentiero e porta all'alpeggio
di Balma Masset (m.1500),mentre a sinistra
(cartello per lo Specchio di Iside) guadando
il torrente sulle pietre si giunge alla
costruzione in cemento dell'acquedotto. Dietro
ad essa si reperisce il sentiero che sale
dapprima fra rododendri,poi su pietraia
segnalato da numerosi ometti ed infine nella
vegetazione fino sotto l'evidente parete
dello specchio di Iside;la si costeggia
fino al suo lato destro che presenta numerosi
diedri e strapiombi e si continua oltre
il grande spigolo dietro al quale vi � la
parete dei Titani. Si risale brevemente
il ripido canale che divide la parete dei
Titani dal Trono di Osiride fino all'attacco
della via caratterizzato da un diedrino
verticale alla cui base vi � un chiodo e
una serie di spit,ravvicinati, di colore
arancione sormontato
da un piccolo tetto e posto sotto una grande
cengia. (1h10' da Forno).
Relazione: La
via segue una serie di diedri verticali
molto tecnici e solo poche volte di forza. L1:
6b Salire il diedrino tecnico
con fessurina di dita e portarsi sotto al
tetto soprastante e superarlo;una facile
placca porta alla cengia dove si sosta. L2:
6b Superare il diedro sfruttando
la fessura cieca iniziale,poi continuare
utilizzando la fessura,ora pi� buona,che
a tratti si interrompe;una zona un po' pi�
rotta porta ad uno scomodo gradino dove
si sosta. L3: 6a
Salire sul fondo del diedro
verticale dapprima utilizzando la sottile
fessura,poi questa si allarga e diviene
strapiombante;al suo termine non continuare
diritti ma piegare a sinistra sfruttando
una lama,oltre lo spigolo vi � l'aerea sosta
su di un gradino. L4:
6a+ Salire il primo diedrino,poi continuare
nel secondo che diviene verticale utilizzando
la fessura di fondo e poi quella sul lato
destro;al termine vi � un bel gradino dove
si sosta. L5:
6a La via sale diritta sfuttando
maniglie rovesce e fessurine per entrare
poi in un diedro abbastanza rotto che porta
alla grande cengia mediana dove si sosta. L6:
6a+ Si segue la cengia verso
sinistra per 5 m. fino ad incontrare la
serie di spit che salgono la parete utilizzando
dapprima una fessura,poi un diedro. L7:
6c/A0 L8-11: V max Da
questo punto si pu� giungere in cima seguendo
le fessure della via dell'Addio (non sono
spittate occorrono friend fino al 5 Ande).
Discesa: Soste
attrezzate a fittoni per la calata. Si scende sulla
linea di salita. Utili
corde da 60
m.
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